Il TAR Milano, in ordine ai criteri di verifica della tempestività del ricorso con particolare riguardo all'impugnazione di un permesso di costruire, aderisce all’orientamento secondo il quale l’inizio dei lavori segna il dies a quo della tempestiva proposizione del ricorso laddove si contesti l'an della edificazione (cioè laddove si sostenga che nessun manufatto poteva essere edificato sull'area), mentre laddove si contesti il quomodo (distanze, consistenza ecc.) il dies a quo va fatto coincidere con il completamento dei lavori ovvero con il grado di sviluppo degli stessi, ove renda palese l'esatta dimensione, consistenza, finalità, dell'erigendo manufatto, ferma restando la possibilità, da parte di chi solleva l'eccezione di tardività, di provare, anche in via presuntiva, la concreta anteriore conoscenza del provvedimento lesivo in capo al ricorrente.

La sentenza del TAR Lombardia, Milano, Sezione Seconda, n. 1747 del 18 luglio 2018 è consultabile sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa al seguente indirizzo.