La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in materia di esclusione da una gara per l’aggiudicazione di un appalto pubblico a causa dell'irregolarità nel versamento di contributi previdenziali e assistenziali, ha affermato il seguente principio:
L’articolo 45 della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, deve essere interpretato nel senso che non osta a una normativa nazionale, come quella di cui trattasi nel procedimento principale, che obbliga l’amministrazione aggiudicatrice a considerare quale motivo di esclusione una violazione in materia di versamento di contributi previdenziali ed assistenziali risultante da un certificato richiesto d’ufficio dall’amministrazione aggiudicatrice e rilasciato dagli istituti previdenziali, qualora tale violazione sussistesse alla data della partecipazione ad una gara d’appalto, anche se non sussisteva più alla data dell’aggiudicazione o della verifica d’ufficio da parte dell’amministrazione aggiudicatrice”.

La sentenza della Nona Sezione della Corte di Giustizia UE del 10 novembre 2016 (causa C-199/15) è consultabile sul sito della Corte di Giustizia.