Il TAR Milano dichiara inammissibile un ricorso proposto dalla promissaria acquirente avverso le previsioni del PGT che interessano l’area oggetto del contratto preliminare di compravendita, non risultando che la ricorrente abbia mai effettivamente acquistato la proprietà della suddetta area, essendo presente agli atti soltanto il preliminare di vendita e non essendo stata allegata sul punto alcuna circostanza ulteriore. Sul punto, richiama la giurisprudenza del Consiglio di Stato che afferma, con riferimento alle “condizioni in presenza delle quali è possibile affermare la sussistenza della legittimazione e dell’interesse a impugnare gli atti generali di pianificazione urbanistica, chiarendo che avverso tale tipologia di provvedimenti la legittimazione e l'interesse a ricorrere (condizioni dell’azione tra loro distinte, ma in questa materia considerate spesso nella loro sintesi reciproca) sussistono a fronte di prescrizioni immediatamente e specificamente incidenti sulla sfera giuridica del ricorrente” (ex multis, Cons. Stato, Sez. I, parere n. 1102/2020).
Aggiunge, quindi, il TAR che nella specie, le previsioni regolatorie impugnate non ledono alcuna situazione giuridica soggettiva della ricorrente, che sostanzialmente si duole degli effetti sfavorevoli della variante in una prospettiva meramente economica, dato che esse osterebbero al perseguimento dei suoi programmi di espansione sul territorio.

TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, n. 197 del 23 gennaio 2023.