Pubblicato sul sito di Giustizia Amministrativa il seguente comunicato del 22 dicembre 2016:
"Il Presidente del Consiglio di Stato ha emanato un decreto, come previsto dal recente decreto-legge n. 168/2016, con cui si intende dare attuazione ai principi di sinteticità e chiarezza stabiliti dal Codice del processo amministrativo. Principi che ora riguardano, in modo generalizzato, tutti i riti e non solo quello degli appalti.
In particolare, si danno indicazioni sui criteri di redazione degli atti di parte, al fine di renderli chiari e comprensibili in tutte le loro articolazioni e si prevedono limiti dimensionali differenziati in relazione ai diversi riti. Il parametro fondamentale di riferimento diventa il numero massimo di caratteri piuttosto che il numero delle pagine. A tale limite, vengono previste alcune ipotesi di deroga (come per esempio nel caso i cui la controversia presenti questioni tecniche, giuridiche o di fatto particolarmente complesse) e il relativo procedimento autorizzativo.
Il decreto troverà applicazione alle controversie il cui termine di proposizione del ricorso di primo grado o di impugnazione inizi a decorrere trascorsi trenta giorni dalla pubblicazione del decreto medesimo sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Presidente del Consiglio di Stato, contestualmente all’emanazione del decreto, ha inviato una nota a tutti i magistrati amministrativi invitandoli ad uniformare la redazione dei provvedimenti ai principi di chiarezza e sinteticità".