"Il Presidente del Consiglio di Stato ha emanato un
decreto, come previsto dal recente decreto-legge n. 168/2016, con cui si
intende dare attuazione ai principi di sinteticità e chiarezza stabiliti dal
Codice del processo amministrativo. Principi che ora riguardano, in modo
generalizzato, tutti i riti e non solo quello degli appalti.
In particolare, si danno indicazioni sui criteri di
redazione degli atti di parte, al fine di renderli chiari e comprensibili in
tutte le loro articolazioni e si prevedono limiti dimensionali differenziati in
relazione ai diversi riti. Il parametro fondamentale di riferimento diventa il
numero massimo di caratteri piuttosto che il numero delle pagine. A tale
limite, vengono previste alcune ipotesi di deroga (come per esempio nel caso i
cui la controversia presenti questioni tecniche, giuridiche o di fatto
particolarmente complesse) e il relativo procedimento autorizzativo.
Il decreto troverà applicazione alle controversie il cui
termine di proposizione del ricorso di primo grado o di impugnazione inizi a
decorrere trascorsi trenta giorni dalla pubblicazione del decreto medesimo
sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Presidente del Consiglio di Stato, contestualmente
all’emanazione del decreto, ha inviato una nota a tutti i magistrati
amministrativi invitandoli ad uniformare la redazione dei provvedimenti ai principi
di chiarezza e sinteticità".
- Decreto Presidente del Consiglio di Stato n. 167 del 22 dicembre 2016
- Nota Presidente Consiglio di Stato ai magistrati