Il TAR Milano ribadisce che va attribuita natura non espropriativa, ma conformativa del diritto di proprietà sui suoli, a tutti i vincoli che non solo non sono esplicitamente preordinati all'esproprio in vista della realizzazione di un'opera pubblica, ma nemmeno si risolvano in una sostanziale ablazione dei suoli medesimi, consentendo al contrario la realizzazione di interventi da parte dei privati; ciò posto, il TAR ritiene che la previsione di una pista ciclabile, in relazione alla quale il Piano di servizi non prevede in alcun modo una riserva di intervento pubblico ai fini della sua realizzazione e che, conseguentemente, ben potrebbe essere eseguita dal privato proprietario del comparto, determina la necessaria esclusione del vincolo espropriativo.

TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, n. 1799 del 13 giugno 2024