La Corte di Giustizia UE, in materia di risoluzione anticipata di un precedente contratto di appalto e valutazione della stazione appaltante circa l’affidabilità del concorrente, così statuisce:
L’articolo 57, paragrafo 4, lettere c) e g), della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE, deve essere interpretato nel senso che osta a una normativa nazionale in forza della quale la contestazione in giudizio della decisione di risolvere un contratto di appalto pubblico, assunta da un’amministrazione aggiudicatrice per via di significative carenze verificatesi nella sua esecuzione, impedisce all’amministrazione aggiudicatrice che indice una nuova gara d’appalto di effettuare una qualsiasi valutazione, nella fase della selezione degli offerenti, sull’affidabilità dell’operatore cui la suddetta risoluzione si riferisce” (fattispecie relativa all’art. 80, comma 5, lettera c, del d.lgs n. 50 del 2016 nel testo previgente alle modifiche apportate dal d.l. 135 del 2018 convertito in legge 12 del 2019).

La sentenza della Quarta Sezione del 19 giugno 2019 (causa C-41/18) della Corte di Giustizia UE è consultabile sul sito della Corte di Giustizia al seguente indirizzo.