Ad avviso del TAR Sicilia, Sezione di Palermo, solo nella misura in cui le parti offrano al giudice atti defensionali chiari e sintetici è possibile che il giudice renda un celere servizio di giustizia con la tempestiva pubblicazione del dispositivo e il deposito di una sentenza chiara e sintetica (e possibilmente anche semplificata).

Sempre secondo il TAR siciliano, in mancanza del rispetto, a monte, del fondamentale principio di sinteticità degli atti di parte, il giudice, per assicurare, a valle, il rispetto del principio di sinteticità della sentenza, dovrà necessariamente circoscrivere la materia del contendere ai soli punti controversi (anche alla luce delle indicazioni già fornite in sede cautelare e all’esito dell’attività istruttoria eventualmente disposta); dovrà poi fare contemporanea applicazione dei principi dell’acquiescenza e dell’assorbimento dei motivi non esaminati.

Ritiene, infine, il TAR di Palermo che, in ossequio ai principi di speditezza che necessariamente connotano il rito in materia di appalti, specie quanto si tratta dei provvedimenti di esclusione dalla gara e anche di ammissione, va peraltro riconosciuta la legittimità della redazione della motivazione della sentenza per relationem, attraverso il richiamo delle contrarie argomentazioni contenute negli scritti delle parti che il giudice riterrà quindi di fare proprie.
 
Il testo della sentenza del TAR Sicilia, Palermo, Sezione I, 8 luglio 2014, n. 1787, è consultabile sul sito della Giustizia Amministrativa al seguente indirizzo.