L'interesse pubblico all'eliminazione di un titolo edilizio illegittimo (nella specie, del permesso di costruire) è in re ipsa a fronte di falsa, infedele, erronea o inesatta rappresentazione, dolosa o colposa, della realtà da parte del privato, se risultata rilevante ai fini del rilascio. Il privato non può vantare un legittimo affidamento alla conservazione di un titolo edilizio ottenuto attraverso l'induzione in errore dell'amministrazione. Correlativamente, nelle ipotesi di erronea o falsa rappresentazione della realtà, la discrezionalità dell'amministrazione si azzera, e alla stessa è impedito di considerare rilevante (e sanante) il tempo trascorso (nella specie, cinque mesi dal rilascio).
TAR Lombardia, Brescia, sez. II, n. 77 del 4 febbraio 2025